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Pignoramento del conto corrente: cos’è, quando avviene, quali sono i limiti e come evitarlo

Le conseguenze di un pignoramento del conto corrente possono essere diverse, con il blocco di parte o di tutti i tuoi soldi. Scopri come funziona e quali sono i limiti previsti dalla legge.

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Pignoramento conto corrente

Il termine “pignoramento” evoca spesso preoccupazione tra gli imprenditori e chiunque abbia sottoscritto un mutuo o un finanziamento. Questa procedura consente ai creditori di richiedere il pagamento forzato quando un debitore non adempie ai propri obblighi finanziari.

Ciò comporta, come conseguenza diretta, il blocco parziale o totale del tuo conto corrente o di tutti i conti correnti in tuo possesso.

Il pignoramento non si verifica improvvisamente; è preceduto da una serie di notifiche e comunicazioni ufficiali. Importante da sapere è che esistono limiti precisi su quanto possa essere prelevato dal tuo conto corrente.

Questa guida esplora le domande più frequenti e le soluzioni legali più conosciute per salvaguardare i tuoi fondi.

Quando è possibile pignorare un conto corrente?

Quando si può pignorare un conto

Il pignoramento del conto corrente è una forma di esecuzione forzata disciplinata dall’articolo 491 del Codice Civile. Questo tipo di azione consente ai creditori di ottenere il rimborso forzato da un debitore in caso di mancato pagamento, analogamente a quanto avviene per il pignoramento di stipendi, TFR e pensioni.

Può essere effettuato su:

  • Conti correnti bancari;
  • Conti correnti postali;
  • Altri strumenti finanziari come carte conto prepagate con IBAN e conti deposito.

Infatti, non si fa distinzione, ai fini dell’esecuzione forzata, tra conti bancari online o quelli tradizionali. Può essere eseguita sia se hai un conto BancoPosta, sia se hai aperto una PostePay Evolution. Inoltre, l’esecuzione può avvenire anche su una carta conto prepagata con IBAN oppure su un conto deposito.

Per procedere con il pignoramento di un conto corrente è necessario un titolo esecutivo che comprovi l’esistenza del debito, come per esempio:

  • Cambiali;
  • Finanziamenti;
  • Mutui ipotecari;
  • Fatture non quietanzate;
  • Assegni bancari non onorati.

In tutti questi casi il tuo conto corrente non verrà pignorato immediatamente, ma sarà necessario rispettare, da parte del creditore, una serie di passaggi.

Chi può pignorare un conto corrente?

Il pignoramento di un conto corrente richiede un’azione legale specifica da parte del creditore; non avviene automaticamente in assenza di pagamento. Ad esempio, il mancato pagamento di una rata di un finanziamento non è sufficiente di per sé per innescare un pignoramento.

È fondamentale distinguere tra debiti di natura fiscale e debiti derivanti da mancati pagamenti in accordi tra privati. Questa distinzione influisce significativamente sulle procedure e sui tempi di esecuzione forzata.

Il pignoramento del conto corrente non deve essere sottovalutato, dato che può determinare il blocco parziale o totale del tuo conto anche per diversi mesi, fin quando non verrà risolta la pendenza. Inoltre, anche la comunicazione avverrà in modo diverso.

Come viene comunicato il pignoramento del conto corrente?

Comunicazione pignoramento

Non preoccuparti, non sarai colto di sorpresa. Prima di qualsiasi azione di pignoramento, riceverai una notifica dal creditore, dall’Agenzia delle Entrate o da un privato, che ti chiederà di saldare il debito.

Se non riesci a pagare, questo innescherà un processo che potrebbe culminare con il pignoramento del tuo conto. Tuttavia, soprattutto nei casi con soggetti privati, potresti ricevere un decreto ingiuntivo che ti intima di pagare.

Questo è un momento cruciale perché ti dà la possibilità di sistemare il debito e di evitare il pignoramento.

Come funziona il pignoramento del conto corrente? Procedimento

Andiamo a vedere in pratica come funziona un pignoramento sul conto corrente. Il procedimento si differenzia se è effettuato:

  1. dall’Agenzia delle Entrate;
  2. da un privato.

Infatti, dopo la chiusura di Equitalia, la riscossione di eventuali tributi non pagati collegati a cartelle esattoriali emesse, sarà a carico proprio della sezione Pagamenti e Riscossione dell’Agenzia delle Entrate.

Per i debiti fiscali, al fine di semplificare il recupero delle somme dovute, il sistema è molto più veloce. Invece, tra i privati, il creditore dovrà ottenere una sentenza del giudice.

1. Pignoramento conto corrente Agenzia delle Entrate

Logo Agenzia delle Entrate

Non hai pagato il bollo auto, oppure hai delle pendenze contributive o per aliquote di imposte non versate? In questo caso, l’Agenzia delle Entrate ti invierà una cartella esattoriale in cui ti inviterà a pagare quanto dovuto entro 60 giorni.

A questo punto avrai diverse opzioni:

  • fare ricorso;
  • pagare quanto dovuto;
  • chiedere la rateizzazione del pagamento;
  • non fare nulla.

Nel caso del ricorso, dovrai avere validi motivi, ad esempio disporre di una ricevuta per una determinata tassa o imposta già versata, o se l’importo è superiore rispetto a quello previsto. È un’operazione che non potrai fare in prima persona, ma richiede il supporto di un legale specializzato o di un commercialista, con costi aggiuntivi. Per questo, prima di procedere in questa direzione, valuta con attenzione quali sono i pro e i contro.

Se esegui il pagamento utilizzando il bollettino o il relativo F24 online, avrai saldato il debito e quindi non sarai sottoposto a eventuale pignoramento. Hai anche la possibilità di chiedere la rateizzazione del pagamento. In questo caso, si sospenderà la procedura previa approvazione da parte dell’Agenzia delle Entrate di un piano di rientro.

Se non hai la possibilità economica di affrontare uno dei casi precedenti, trascorsi 60 giorni, l’Agenzia delle Entrate effettuerà comunicazione alla banca su cui hai il tuo conto corrente.

Ora avrai ancora altri 2 mesi di tempo prima che il conto venga pignorato, nel corso dei quali potrai evitare il pignoramento effettuando il pagamento della cartella esattoriale in ritardo. Trascorsi questi ulteriori 60 giorni, le somme spettanti verranno prelevate dal tuo conto in modo diretto.

2. Pignoramento conto corrente tra privati

Il procedimento tra privati avviene in maniera differente e richiede più tempo. In primo luogo, il creditore dovrà inviarti comunicazione con richiesta di pagare entro 10 giorni il tuo debito. Questa è una procedura non obbligatoria, ma può essere effettuata soprattutto per le piccole somme onde evitare l’aggiunta di spese legali.

Una volta trascorso questo termine, potrà richiedere un decreto ingiuntivo al giudice, data la presenza di un titolo di credito. Ecco qual è l’iter previsto:

  • comunicazione del decreto ingiuntivo da parte dell’Ufficiale Giudiziario;
  • sentenza del giudice per il pagamento della somma spettate del debitore, salvo eventuale opposizione;
  • atto di precetto da parte del creditore con l’invito al pagamento entro 10 giorni.

Trascorsi i 10 giorni, l’atto di pignoramento verrà notificato alla banca: a questo punto verrà eseguita l’esecuzione forzata sulle somme presenti sul conto corrente.

Cosa succede dopo il pignoramento di un conto corrente?

Tipologia di contoEffetto del pignoramento
Conto cointestatoSi applica solo sul 50% delle somme
Conto con fido in rossoIl pignoramento non può essere eseguito
Somme pari o inferiori all’atto di pignoramentoIl conto viene bloccato
Conto con somme superiori al pignoramentoVengono prelevate le somme spettanti al creditore, mentre le restanti possono essere utilizzate dal debitore

Nel momento in cui l’atto di pignoramento viene comunicato alla banca, quest’ultima bloccherà il tuo conto per un importo complessivo pari a quello della somma prevista dal pignoramento e, in alcuni casi, con l’aggiunta di 1/2 del suo valore.

Per esempio, se è previsto un pignoramento pari a 2.000€, l’importo che verrà bloccato sarà pari a un massimo di 3.000€. L’esecuzione forzata avrà conseguenze differenti in base alla situazione del conto.

Infatti, devi distinguere tra:

  1. pignoramento conto cointestato: in questo caso potrà essere sottoposto ad esecuzione solo il 50% dell’importo presente;
  2. conto in rosso: se è presente un fido sul tuo conto corrente, questo non è sottoposto a pignoramento fino alla sua estinzione;
  3. somme presenti sul conto pari o inferiori all’importo richiesto: il conto verrà bloccato fino alla sentenza del giudice per l’assegnazione del denaro a titolo di pagamento;
  4. conto corrente con denaro superiore: la somma prevista dal pignoramento sarà bloccata, mentre la restante parte potrà essere utilizzata dal debitore.

Opposizione al Pignoramento

Se ti trovi di fronte a un pignoramento del conto corrente e ritieni che ci siano basi legali per contestarlo, hai il diritto di opporsi alla procedura. Per farlo, dovrai presentare un’opposizione attraverso un avvocato, che preparerà i documenti necessari per dimostrare che il pignoramento non è giustificato o che le somme pignorate superano i limiti legali.

Il processo di opposizione può variare in base alla complessità del caso, ma in genere comprende la presentazione di una richiesta formale presso il tribunale competente. È fondamentale agire rapidamente, dato che i tempi per opporsi sono spesso limitati.

Pignoramento conto corrente: limiti

Limiti pignoramento conto corrente

Quando si verifica un pignoramento del conto corrente, il creditore può accedere alle somme che gli sono dovute, ma ci sono dei precisi limiti su quanto può essere prelevato, stabilite dall’articolo 545 del Codice Civile.

Ecco cosa devi sapere a seconda della tua situazione:

  • Professionisti autonomi e imprese: Se hai partita IVA, sei il titolare di una S.r.l., o lavori in modo occasionale, l’importo specificato nel decreto di pignoramento verrà bloccato sul tuo conto fino alla conclusione del processo, che si chiude con il giudice che assegna le somme al creditore.
  • Lavoratori dipendenti e pensionati: La legge protegge una parte del tuo stipendio o pensione, quindi solo l’eccedenza rispetto a una soglia minima può essere soggetta a pignoramento.
  • Conti cointestati: Se il conto è condiviso con altri, solo la tua quota può essere pignorata.

Esempi pratici:

  • Se devi 3.000€ e sul conto hai 6.000€, il creditore preleverà i 3.000€.
  • Se hai solo 2.500€, il conto verrà bloccato. Ricevendo successivamente un bonifico di 2.000€, su questa somma sarà prelevata la differenza mancante e il conto verrà sbloccato.

Pignoramento conto corrente con stipendio o pensione

Una situazione diversa si verifica se ricevi lo stipendio sul conto corrente, per un contratto a tempo determinato o indeterminato, o se sei titolare di una pensione. In questo caso, il pignoramento prevede dei limiti ben precisi.

Infatti, in presenza di somme sul tuo conto, dovrà essere lasciato un saldo pari a 3 volte l’assegno sociale. Questo nel 2022 è equivalente a 468,38€. Ciò significa che la somma che dovrà essere lasciata sul conto è di 468,38 x 3 = 1.404,84€.

Invece, per il denaro successivo accreditato con la pensione o attraverso lo stipendio, potrà essere prelevato solo 1/5 dell’importo. Quindi se hai un contratto con una contribuzione pari a 1.500€, il denaro soggetto a pignoramento ogni mese può essere solo di 300€.

In questo caso, il creditore potrà valutare di agire direttamente alla fonte, richiedendo il pignoramento al datore di lavoro, oppure all’INPS, senza passare per il tuo conto corrente. Vi sono dei limiti anche nel caso in cui sul tuo conto corrente sia presente il TFR (trattamento di fine rapporto): il creditore non potrà prelevare più di un quinto della somma che hai ottenuto.

Esecuzione forzata conto cointestato

Infine, un altro limite riguarda i conti cointestati. In questo caso, la somma soggetta a pignoramento sarà pari al 50% del denaro presente. Infatti, si presuppone che l’altra parte dei soldi sia di proprietà del cointestatario.

Vi sono però delle eccezioni. Infatti, nel caso in cui il cointestatario è responsabile in solido di un finanziamento o di un mutuo, in questa evenienza il creditore potrà agire sull’intera somma presente sul conto, oltre a quelle che verranno versate in futuro in rispetto dei limiti previsti.

Leggi anche la nostra guida su quali sono i migliori conti correnti cointestati

Quando un conto corrente non può essere pignorato?

Pignoramento conto corrente

Al fine di tutelare i soggetti che si trovano in condizione economiche di svantaggio o se è presente una disabilità che limita le loro possibilità lavorative, sono previsti dei casi in cui l’esecuzione forzata non potrà avere luogo da parte della banca.

Ciò si determina quando i conti correnti sono alimentati dalle seguenti fonti di reddito:

Devi però fare attenzione alla presenza di eventuali altre fonti di reddito. Infatti, se su quel conto è presente del denaro di natura diversa, allora sarà soggetto a pignoramento entro i limiti che abbiamo indicato prima.

Come faccio a sapere se il mio conto corrente è stato pignorato?

Dal momento in cui ti viene comunicato l’atto di precetto, per l’esecuzione da parte della banca possono passare diversi giorni, dato che il creditore ha tempo fino a tre mesi (90 giorni) dal precetto per effettuare l’esecuzione forzata.

Come fare a sapere se il pignoramento è avvenuto? In teoria, potresti ricevere una comunicazione da parte della banca attraverso i seguenti sistemi:

  • tramite PEC;
  • via e-mail;
  • attraverso raccomandata market;
  • con richiesta di presentarsi in sede.

Queste forme non sono però obbligatorie. In alcuni casi, se hai un conto online, riceverai un e-mail all’indirizzo di posta elettronica che hai registrato, in cui si comunica il blocco del conto e l’invito a contattare il servizio clienti.

Invece, se hai un conto con una banca tradizionale, potresti ricevere una comunicazione da parte del direttore di filiale, con l’invito a presentarti in banca per motivi importanti. In ogni caso, dal tuo estratto conto puoi capire subito se hai ricevuto il pignoramento.

Infatti, se è stata soddisfatta completamente la richiesta del creditore, troverai a debito, sul saldo, la voce di riferimento. Invece, se non è stato completato il pignoramento, il conto verrà bloccato, salvo i limiti per gli importi minimi previsti per un dipendente o un pensionato.

Quanto dura il pignoramento del conto corrente

Durata pignoramento conto corrente

Il pignoramento dura fin quando il debito non viene estinto. La tempistica varia in base alla tipologia di conto che è stato sottoposto ad esecuzione forzata.

Per esempio, se hai uno stipendio o sei un pensionato, il pignoramento può durare diversi mesi o anche anni, dato che la somma che può essere presa è limitata solo a 1/5 dell’importo che ti viene accreditato ogni mese sul conto.

Lo stesso vale se hai ricevuto il TFR. In ogni caso, potrai chiudere in anticipo il pignoramento versando sul tuo conto l’importo spettante al creditore.

Come proteggere i propri soldi dal pignoramento

Come difendersi da un pignoramento

Partiamo da un dato di fatto. La presenza del pignoramento è collegata a un debito e quindi a una somma dovuta da parte di un soggetto a un altro.

Quindi, per evitare di essere sottoposti a pignoramento del conto corrente, la soluzione più evidente è quella di pagare l’importo previsto. Ovviamente questa evenienza prevede una disponibilità economica.

Tuttavia, questa è l’unica soluzione per evitare il pignoramento. Infatti, anche se hai un conto in rosso e trasferisci i tuoi soldi su un’altra banca, basterà un’indagine sull’anagrafe tributaria per evidenziare la presenza di una disponibilità economica su un altro conto corrente.

Inoltre, mantenere un fido aperto comporta dei costi che, a lungo andare, possono essere gravosi. A questo devi aggiungere che una banca può anche ritirare un fido in presenza di un pignoramento, con il problema di versare l’importo scoperto sul conto nel giro di 10-15 giorni. Lo stesso vale se hai un conto cointestato, dato che comunque si applicherà un pignoramento del 50%.

Quindi, nel caso in cui non possiedi l’intera somma al fine di saldare il debito, può essere sempre utile trovare un compromesso con il creditore, richiedendo un’eventuale rateizzazione al fine di non procedere con l’iter legale, oltre a ridurre le tempistiche. Infatti, nella maggior parte dei casi, tra il decreto ingiuntivo e la chiusura di un pignoramento, possono passare anche diversi anni.

Pignoramento conto corrente: domande frequenti

Quali sono i conti correnti non pignorabili?

Il pignoramento di un conto corrente non può avvenire nel momento in cui il denaro che alimenta il conto proviene da sussidi statali o dalla pensione di invalidità.

Cosa succede quando ti bloccano il conto?

Con il pignoramento, il denaro sul tuo conto verrà bloccato fino a quando il giudice non assegnerà l’importo al creditore. Se sono presenti dei soldi in più, potranno essere utilizzati dal debitore.

Come viene comunicato il blocco di un conto corrente?

Il pignoramento del conto corrente prevede una notifica da parte dell’Agenzia delle Entrate, oppure se richiesto da un privato verrà comunicato attraverso un decreto ingiuntivo.

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