Inflazione record in Europa: energia ed alimentari spingono il tasso al 10,7%

La pressione inflazionistica non sembra arrestarsi e nonostante l'innalzamento dei tassi di interesse ha superato le previsioni degli esperti analisti, raggiungendo il 10,7%

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Inflazione record in Europa raggiunge quota 10,7%. Lo scorso mese di ottobre ha visto il tasso inflazionistico in aumento rispetto al 9,9% di settembre ed ha superato le stime degli analisti che non andavano oltre il 10,3%.

Secondo il report Eurostat diffuso dagli organi di informazione, in Italia l’inflazione ha toccato quota 11,9%, un dato che non si registrava al lontano 1983, ma a pesare sull’Europa sono stati anche gli incrementi inflazionistici in Germania e Francia.

I prezzi del settore energetico, dei beni industriali e dei generi alimentari hanno fatto schizzare alle stelle l’inflazione e non sono bastati gli aumenti del 200% dei tassi di interesse imposti dalla BCE per arginare il grave problema.

L’attuale situazione inflazionistica potrebbe spingere la Banca Centrale Europea ad intervenire con ulteriori aumenti dei tassi di interesse, con ripercussioni anche sulle Borse Europee.

Si allontana sempre di più la fase in cui l’inflazione dovrebbe cominciare a rallentare ed aleggia sempre di più lo spauracchio della recessione in Europa.

Inflazione record in Europa: cause e conseguenze

Inflazione record in Europa cause e conseguenze

Le cause dell’inflazione da record in Europa sono da attribuirsi sostanzialmente su 3 punti che hanno condizionato fortemente l’attuale situazione economico-finanziaria nel Vecchio Continente:

  1. la crisi energetica che ha generato un forte incremento del prezzo del petrolio e della quotazione del gas naturale, i cui investimenti hanno accusato la nuova politica green e le sanzioni imposte dall’occidente alla Russia nonostante subisca da quest’ultima la forte dipendenza energetica;
  2. l’incremento del prezzo delle materie prime causato dal rallentamento della catena di approvvigionamento;
  3. le conseguenze della recente Pandemia da Covid-19 che ha spinto il deficit europeo al 10% del Pil.

Le conseguenze si ripercuotono soprattutto in Paesi come l’Italia che, diversamente dagli Stati Uniti, soffre l’alto tasso di disoccupazione.

Mentre negli Usa l’inflazione alta è seguita dall’aumento degli stipendi del 7% per le fasce basse ed una disoccupazione che rasenta lo zero, in Italia l’incremento degli stipendi di soli 2 punti percentuali e l’alto tasso di inoccupati influisce negativamente.

L’attuale tasso inflazionistico che ricorda quello del 1983 non è effettivamente equiparabile, dato che negli anni ’80 l’incremento dell’inflazione seguiva quello degli stipendi.

Oggi invece si assiste ad un squilibrio che comporta perdite reddituali di circa il 10% su base annua e preoccupa i risparmiatori, in quanto l’inflazione erode i conti correnti.

Come investire con l’inflazione alta?

Come investire con l'inflazione alta

Quanti soldi si perdono con l’inflazione è una delle domande che più sta attanagliando i risparmiatori italiani che rischiano di subire perdite sul proprio capitale economico a causa della forte pressione inflazionistica.

Al contrario, gli investitori puntano a salvaguardare i propri risparmi e tentare di ottenere guadagni puntando su asset che performano meglio proprio in periodi di crisi.

Investire in azioni, indici, ETF, materie prime e criptovalute attraverso le migliori piattaforme di trading online potrebbe essere un’operazione rischiosa e non garantisce guadagni assicurati a causa dell’alta volatilità dei mercati.

Tuttavia, una buona strategia che diversifichi adeguatamente il proprio portafoglio finanziario potrebbe ridurre i rischi ed aumentare le possibilità di ottenere interessanti guadagni.

Investire con l’inflazione alta è quindi possibile e probabilmente indispensabile se si cercano soluzioni per mettere al sicuro i propri capitali economici.

Paolo Serafini

Trader, esperto di borse e forex

Trader, esperto di borse e forex con un passato da consulente finanziario. Collabora con FinanzaDigitale, scrive libri e investe sui mercati mondiali.

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