Richiedere una carta cointestata potrebbe essere una soluzione per condividere le entrate, come stipendio o pensione, e gestire le uscite familiari, oltre a semplificare i pagamenti più frequenti.
Ma esistono tessere di pagamento cointestate? Risposta breve: non è possibile ottenere una carta cointestata di debito, di credito o prepagata.
Esistono però delle alternative, strumenti bancari da condividere con altre persone, coniuge, parenti e conoscenti che puoi anche richiedere online.
In questo articolo ti spieghiamo il perché una banca o un istituto di moneta elettronica (IMEL) ti offrono solo carte personali (mono intestate) e quali sono le soluzioni cointestati migliori.
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Come fare una carta cointestata
Richiedere una carta cointestata non è possibile. Qualunque istituto di credito rilascerà una tessera di pagamento a nome del titolare del conto. Lo stesso vale per le banche online italiane ed estere e per gli IMEL.
Ma perché non è possibile cointestare una carta debito o di credito? Il motivo è legato alle caratteristiche dello strumento di pagamento che, secondo le norme bancarie, deve essere:
- personale;
- nominativo.
Ciò dà la certezza su chi ha utilizzato la tessera di pagamento. Infatti, ai fini di sicurezza, le carte moderne hanno specifici protocolli per evitare frodi online o pagamenti non autorizzati: sistemi biometrici, password dispositive, codici OTP da inviare su un cellulare.
Un discorso simile è per le carte prepagate, o anche dette carte conto. Anche in questo caso non esistono carte cointestate con IBAN: l’intestatario sarà sempre colui che ha fatto domanda della tessera, anche se alcune banche offrono la possibilità di richiedere più di una carta.
Lo stesso vale per quelle dedicate ai minori. Anche se la richiesta deve essere approvata dal genitore, i giovanissimi avranno una carta a loro nome e un’app di gestione, ambedue indipendenti dal conto del genitore.
Quale sono le alternative alle carte cointestate?
In alcune situazioni potrebbe essere utile condividere il denaro in entrata e i pagamenti, oltre ad avere un soggetto che possa gestire i tuoi soldi in maniera autonoma. Ecco quali sono le possibili alternative alle carte cointestate:
- richiedere una seconda carta di debito, di credito o prepagata;
- aprire un conto cointestato.
Nel primo caso, puoi richiedere una carta di debito o di credito aggiuntiva collegata al tuo conto corrente, da affidare al coniuge, a un parente o a un amico. Ciò ti permette di condividere solo i pagamenti. Il titolare del conto sarai sempre tu. Quindi, sei l’unico responsabile e al contempo l’unico soggetto ad avere diritti sul denaro disponibile sul conto corrente.
L’altra alternativa è quella di aprire un conto cointestato: è un conto corrente con tutte le caratteristiche di quelli tradizionali, ma in cui i titolari sono più persone.
Cosa comporta l’apertura di un conto cointestato
La caratteristica di un conto cointestato è che ogni soggetto ha pieni diritti sui soldi in giacenza e sugli importi accreditati, indipendentemente dalla loro provenienza e da chi li ha ricevuti, come stipendio, pensione o pagamenti di fatture.
Ogni titolare potrà quindi utilizzare il denaro a suo piacimento. Tuttavia, ciò è possibile solo se si sceglie di avere la firma disgiunta del conto. Cosa significa? Come titolare puoi operare liberamente senza necessità di essere autorizzato dal cointestatario: dai bonifici ai pagamenti dei bollettini, dal MAV agli F24, ai pagamenti con carta di debito e di credito. Se invece, vuoi approvare ogni operazione puoi richiedere la firma congiunta.
Le carte del conto sono cointestate? Come ripetuto prima, ciò non è possibile. Ogni intestatario riceverà una tessera di pagamento nominativa, collegata al conto, che potrà utilizzare per pagare e prelevare in autonomia dagli altri titolari.
Posso cointestare un conto corrente già aperto?
Non è possibile cointestare un conto attivo. Quindi, se hai necessità che un soggetto operi per nome e per conto tuo, puoi valutare di chiudere un conto e di aprirne uno nuovo. Tuttavia, devi considerare che la procedura richiede del tempo, inoltre, devi aggiungere i costi di chiusura, il versamento dell’imposta di bollo ed eventuali spese per un nuovo conto.
Altra soluzione per legittimare un soggetto ad operare sul tuo conto corrente è quello delle delega di firma. È un documento da sottoscrivere in banca alla presenza di un funzionario con cui attribuirai a un soggetto terzo la possibilità di operare in:
- modo autonomo: se la delega è a firma disgiunta;
- con la tua autorizzazione: se vi è firma congiunta.
Quali sono i rischi di un conto cointestato
Un conto cointestato ha diversi vantaggi: hai una condivisione delle spese e l’accesso al denaro dell’altro titolare. Ma comporta anche dei rischi. Ad esempio, se non hai la firma congiunta, ogni titolare può utilizzare liberamente il denaro per interessi personali. Inoltre, in caso di difficoltà economiche di uno degli intestatari, verso un creditore privato o l’Agenzia delle Entrate, puoi rischiare il pignoramento del conto.
Infine, in caso di morte di uno dei titolari, si rischia il congelamento temporaneo dei fondi, fino al completamento della procedura di successione.
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Limite massimo cointestatari
Conto cointestabile | Numero titolari |
---|---|
SelfyConto | 2 |
Fineco | 3 |
Conto Corrente Arancio | 2 |
Revolut Standard | 2 |
Conto Online Crédit Agricole | 2 |
Controcorrente Semplice IBL Banca | 2 |
illimity Bank Classic | 2 |
Monese Simple | 2 |
Conto N26 Standard | 2 |
IsyLight | 2 |
Carta cointestata: domande frequenti
Non è possibile fare una carta cointestata di debito, di credito o prepagata. Le tessere di pagamento sono personali e nominative, quindi con un unico titolare. In alternativa puoi aprire un conto cointestato.
Per cointestare un conto, ogni soggetto titolare dovrà registrarsi al momento dell’apertura. Non puoi aggiungere un altro titolare in un conto già attivo. Tuttavia, hai l’opzione di delegare un soggetto ad operare in nome e per conto tuo, con la delega di firma.
Il costo del conto cointestato è identico a quello di un conto mono intestato. Non c’è nessun costo aggiuntivo se condividi il conto corrente con un’altra persona.