Previsioni S&P in Italia: recessione lieve, banche ed imprese in ripresa

La società di rating stima per il nostro Paese una recessione non aggressiva, una previsione determinata dall'inflazione, dai tassi di interesse e dall'attuale stato di salute di banche ed imprese italiane

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L’Outlook 2023 di S&P Global Ratings diffuso dagli organi di informazione evidenzia lo stato di buona salute delle Banche italiane che hanno registrato la migliore performance degli ultimi decenni e delle imprese in via di recupero.

Un dato confortante che lascia ben sperare, in considerazione soprattutto del fatto che l’anno 2023 si presenta con il rischio di recessione già previsto nel corso del 2022.

Il punto di vista della società di rating appare incentrato sulla forte pressione inflazionistica, sull’instabilità geopolitica e sulla crisi energetica, fattori che generano lo spauracchio della recessione.

Eppure il report di S&P Global Ratings presentato da Sylvain Broyer, chief economist della società di rating, stima una forma lieve di recessione per l’Italia in quanto non condizionata da altri fattori allarmanti non pervenuti fino ad oggi.

I fattori che incidono sull’economia

I fattori che incidono sull'economia

Una condizione che accomuna le economie globali di Stati Uniti, Asia, Europa e Gran Bretagna è il prodotto interno lordo in forte calo.

Il dato sul PIL incide in maniera determinante sull’economia, tenendo soprattutto conto della ripresa post-Covid-19 rallentata dall’inflazione galoppante, dai venti di guerra e dalla crisi energetica.

Un fattore molto importante che S&P evidenzia nel suo report è l’andamento del mercato del lavoro, al centro dell’attenzione di Federal Reserve e Banca Centrale Europea su Stati Uniti ed Europa.

S&P Global Ratings sottolinea in particolare il buono stato di salute dell’economia italiana che appare più sana del previsto, nonostante i fattori contrastanti lasciano ancora oggi una dose di preoccupazione.

Nello specifico, l’Italia appare in ripresa in rapporto agli altri Paesi e la fase post-Covid è incentrata sul programma “Next Generatione Eu”, dove il Bel Paese sembra poter giocare un ruolo centrale.

La politica monetaria e le previsioni future

La politica monetaria e le previsioni future

Se da un lato permane un cauto ottimismo sulla ripresa economica dell’Italia, molto dipenderà secondo S&P Global Ratings dalla politica monetaria applicata dalla Banca Centrale Europea.

La visione della BCE sull’inflazione appare troppo pessimistica ed il perdurare di una politica aggressiva volta sull’incremento dei tassi di interesse potrebbe rallentare la crescita.

Inoltre, se il decremento dei tassi di interesse non dovesse arrivare prima del 2025, l’Europa tutta potrebbe risentirne in termini di crescita economica.

Una politica monetaria che non prevede nell’immediato di ridurre i tassi di interesse rende più appetibili i Titoli di Stato, con uno spread BTP/BUND previsto a 200 punti fino al 2024 e rendimenti decennali rispettivamente al 5% e al 2%.

Le Previsioni di S&P

Le Previsioni di S&P banche

S&P vede il bicchiere mezzo pieno ed un rischio molto più ridimensionato rispetto al recente passato.

Le previsioni di S&P Global Ratings per tutto il 2023 offrono stime rassicuranti per l’economia italiana che sembra aver iniziato l’anno con il piede giusto, con Banche italiane ed imprese pronte alla sfida che si preannuncia superabile.

Una valutazione che si basa soprattutto su un particolare rapporto con il triennio trascorso, una fase drammatica sotto molteplici aspetti che rappresenta un punto di ripartenza dal quale ricominciare.

Jacopo Marini

Trader, opinionista ed esperto di mercati azionari e criptovalute. Uno dei primi investitori in Italia a credere in Bitcoin e diventarne un profondo conoscitore. Collabora con FinanzaDigitale dal 2014.

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