Cos’è l’insider trading? È una serie di azioni in materia finanziaria finalizzate a ottenere un profitto in maniera illegale. L’immagine che riflette questa attività è quella collegata ad alcuni film cult in materie finanziaria, in cui i trader ricevono informazioni privilegiate, ottenendo guadagni.
Un comportamento che genera un vantaggio a discapito degli altri operatori, considerato quindi un illecito e deleterio per l’equilibrio di un mercato. Comprendere quando si verifica l’insider trading è indispensabile, onde evitare, di trovarsi in tale situazione in modo involontario e venire sottoposto a un controllo da parte della Consob.
Nella nostra guida andremo ad analizzare come si genera l’insider trading, le sanzioni previste, i casi pratici e gli esempi più eclatanti.
Insider trading: significato
La traduzione di insider trading è quella di compravendita profonda, manipolazione del mercato, utilizzato anche come sinonimo di frode. Si verifica quando un soggetto, definito insider, è a conoscenza, in maniera diretta o indiretta, di informazioni privilegiate, ovvero quelle strettamente sensibili e riservate.
Ad esempio, sono forme di insider trading la comunicazione in anticipo dei risultati del bilancio, la chiusura di un’azienda e la dichiarazione di fallimento. Inoltre, si considerano tutte quelle notizie di interesse non ancora date al pubblico. In base a esse l’insider trader potrà effettuare delle operazioni sul mercato ottenendo un vantaggio rispetto agli altri.
Non è necessario avere un guadagno, ma si potrà anche limitare una perdita. Infatti, nel mondo del trading online le informazioni sono indispensabili per le analisi, le valutazione del mercato e scegliere quando aprire una posizione.
Ovviamente non tutti i trader ricevano gli stessi dati, grazie anche agli strumenti a disposizione, come ad esempio l’utilizzo di particolari mezzi di informazione. A questo si aggiunge l’esperienza di un trader con la capacità di individuare i diversi segnali del mercato. In questo quadro si collocano le informazioni privilegiate. Ottenendole si può fare la differenza, creando però uno squilibrio del mercato che deve essere sanzionato.
Insider trading: perché è reato
Il reato di insider trading compare per la prima volta nel testo Unico della Finanza (TUF) del 1998, conosciuto anche come legge Draghi. Nell’art. 114 è stabilito l’obbligo da parte dei dirigenti e delle società quotate in borsa, di comunicare al pubblico informazioni e dati, in modo che siano accessibili a tutti.
A livello europeo questo reato è stato regolamentato con la legge Comunitaria del 2004. In Italia, l’organo preposto al controllo è la Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa). Il compito principale di questo ente è di vigilare sulle transazioni effettuate sulla Borsa italiana.
Quando si verifica l’insider trading? Ecco le circostanze:
- acquisto, vendita o esecuzione di operazioni sulla base di informazioni privilegiate ottenute direttamente;
- esecuzione di transazioni per conto proprio o di terzi anche su dati acquisiti in maniera indiretta;
- diffusione delle informazioni privilegiate ad altri soggetti, in una situazione al di fuori della condizione normale di lavoro;
- raccomandazioni ad altri soggetti, finalizzate a realizzare operazioni sulla base delle informazioni ottenute.
Insider trading, tipping e tuyautage
Spesso tra i reati collegati alle informazioni privilegiate, si sente parlare di insider trading, ma anche di tipping e di tuyautage. Nel primo caso è un utilizzo diretto dei dati che determina un vantaggio significativo nell’attività finanziaria. Il tipping, tradotto come ribaltamento, si verifica quando l’informazione viene comunicata a soggetti terzi, in assenza di un motivo specifico.
Quindi anche se l’insider non ottiene un vantaggio diretto, la sua azione è stata fondamentale per crearlo. Invece, il tuyautage, termine francese tradotto come attività sommersa, è una raccomandazione, ovvero un suggerimento dato per eseguire una determinata operazione, senza quindi comunicare le infrazioni privilegiate.
Insider trading: quali sono le pene
Il base TUF e alla legge 62/2005 che ha posto in essere le norme comunitarie, l’insider trading è un reato penale e un illecito amministrativo. Le pene variano in base alla tipologia di attività svolta e al soggetto che l’effettua, ovvero:
- insider primario: è colui che utilizza l’informazione per ottenere un profitto;
- insider secondario: si fa riferimento all’attività di tipping e a quella di tuyautage.
Nel primo caso è prevista la reclusione da uno fino a un massimo di sei anni e una sanzione amministrativa fino a 3 milioni di euro. Per gli insider trader secondari, il reato è stato depenalizzato e oggi è solo come un illecito amministrativo.
Insider trading: esempi
Vediamo due esempi di insider trading. Consideriamo il caso di una società quotata al NASDAQ che sta effettuando un’acquisizione importante, che porterà a un possibile aumento della sua quotazione. Conoscendo in anticipo questa notizia, un insider trader potrà acquistare un numero di azioni elevate a un prezzo conveniente, vendendole a uno maggiore, dopo l’annuncio. Il vantaggio in questo esempio è dal punto di vista economico, dato che si otterrà un netto surplus.
L’insider trading si può verificare anche nella condizione inversa. Immaginiamo questa volta che un’azienda decida di chiudere uno o più stabilimenti determinando quindi un crollo azionario. In questa situazione le informazioni diventano utili per alleggerire le posizioni, oppure investire con il trading CFD aprendo un contratto di vendita e ottenendo comunque un guadagno sulla riduzione della quotazione.
Insider trading: casi famosi
Quali sono i casi di insider trading più eclatanti? Nel nostro Paese, a essere oggetto di controllo vi sono state le operazioni sulla Banca Popolare di Milano nel 2011 e nel 2015, avvenute per una fuga di notizie su un’ispezione della Banca d’Italia. Altro caso è quello dell’indagine su Giuseppe de Longhi nel 2015. Il fondatore dell’omonima azienda è stato condannato a un anno e otto mesi per insider trading.
In base a quanto accertato aveva dato informazioni privilegiate alla sorella Alberta sulla vendita del 75% delle azioni della società DeLclima, appartenente al gruppo, alla Mitsubishi Elettric Corporation. I familiari avevano acquisito a più riprese, dal 10 al 12 agosto, una percentuale elevata di azoni di DeLclima rivendendole durante l’Opa (Offerta pubblica di acquisto) lanciata dal gruppo giapponese e ottenendo un guadagno di oltre 400 mila euro.
Spostandoci dall’Italia agli stati Uniti possiamo citare un caso avvenuto recentemente con una condanna del 3 giugno 2022 di un ex dirigente, Nathaniel Chastain, della piattaforma OpenSea, una di quelle più utilizzate per la vendita di NFT. Il ruolo di project manager gli permetteva di conoscere in anticipo quali NFT venivano inseriti sulla piattaforma, acquistandoli e rivendendoli a prezzi più alti.
Infine, tra i casi famosi di insider trading si può citare quello dello scandalo Petrobras, la compagnia petrolifera di Stato brasiliana. Più di 50 dirigenti del Governo sono stati accusati di questo reato, dato che ottenevano tangenti sotto forma di informazioni privilegiate con un guadagno di oltre 2 miliardi di dollari.
Insider trading: film e serie TV
L’insider trading è una tematica che ha dato vita a diversi film e serie TV. Il più celebre è quello realizzato da Oliver Stone, Wall Street, con protagonisti Michael Douglas, nei panni di Gordon Gekko, e Charlie Sheen. Una pellicola che ha svelato per la prima volta alcuni dei retroscena del mondo della Borsa di New York e di come le informazioni possono fare la differenza per ottenere i profitti. Il film ha avuto anche un seguito, Wall Street – Il denaro non dorme mai, sempre di Oliver Stone, con Michael Douglas e Shia LaBeouf.
Nel 2010 ricordiamo anche una Poltrona per due, una pellicola con Eddie Murphy e Dan Aykroyd, famoso per i film di Ghostbusters. La commedia si sviluppa proprio intorno ai due protagonisti e sulle attività illecite del mercato.
Un’altra pellicola da vedere e in cui vi è uno spaccato del mondo della finanza è Margin Call, del 2011, con un cast di eccezione come Kevin Spacey, Jeremy Irons e Paul Bettany. Oltre a soffermarsi su un mondo della finanza in cui l’interesse primario sono solo i guadagni, si evidenzia come la conoscenza delle informazioni permette ai dirigenti dell’azienda di prendere delle decisioni a danno degli altri investitori.
Nella classifica dei film interessanti sulla finanza possiamo citare anche la Grande Scommessa, del 2015, con Christina Bale, che interpreta il ruolo di Michael Burry, considerato il primo ad avere compreso la bolla speculativa dei mutui subprime. Infine, se ci si vuole immergere in una serie TV in cui l’insider trading è il protagonista, si può vedere la serie Billions, con Damian Lewis e Paul Giamatti, in cui si evidenziano le difficoltà del sistema legale di intervenire e limitare questa forma di reato.
Insider trading: domande frequenti
L’insider trading è quel comportamento che sfrutta la conoscenza di informazioni privilegiate dirette o indirette per ottenere un vantaggio economico.
Il reato di insider trading viene commesso da colui che utilizza informazioni privilegiate per conto proprio o terzi, ma anche da coloro che trasferiscono questi dati ad altri soggetti o raccomandano di effettuare delle operazioni finanziarie.
Nell’insider trading il termine informazioni privilegiate fa riferimento a dati sensibili e riservati che non sono stati ancora comunicati al pubblico.