Dopo il fenomeno “Brexit” che ha accompagnato negli ultimi anni l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, il Governo britannico e la Banca d’Inghilterra sembrerebbero intenzionati a lanciare il “Britcoin”, la prima sterlina digitale.
L’ipotesi ancora al vaglio nasce dall’obiettivo di frenare il crescente interesse per le criptovalute e per le stablecoin, con il Governatore della Banca d’Inghilterra Andrew Bailey in prima linea per proporre la nuova sterlina digitale.
I portafogli digitali dei cittadini britannici potrebbero quindi riempirsi di Britcoin, una valuta digitale con l’effige del nuove Re Carlo III che secondo la stampa inglese sembrerebbe aver accolto positivamente l’ipotesi.
Il lancio della sterlina digitale avrebbe quindi un duplice obiettivo: frenare la corsa alle criptomonete e spingere gli inglesi verso i pagamenti elettronici, riducendo in maniera significativa l’utilizzo del contante.
La criptosterlina contro il Bitcoin e le altre criptovalute

Non è la prima volta che un Governo proponga l’emissione di una valuta digitale ufficiale, basti guardare in Cina che ha espressamente dichiarato guerra alle criptomonete lanciando l’e-yuan.
Non è una novità che i Governi sono preoccupati dalla sempre più crescente presenza di numerose criptovalute private come Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH) ed altre migliaia che minacciano le valute fiat.
In primis, le Banche vedono nelle criptovalute un pericolo che diventa sempre più allarmante, dato che le crypto sono viste sotto l’aspetto speculativo e non come un’alternativa alla valuta fiat.
Da qui l’idea di proporre una valuta digitale, ma approvata dal Governo e dalla Banca di Inghilterra, al fine di mantenerne il controllo e l’andamento del valore che seguirà quello della sterlina.
Come funzionerà Britcoin?

Il Britcoin potrà essere utilizzato dai possessori come una moneta digitale, effettuando pagamenti online, sugli e-commerce e presso le attività commerciali abilitate.
Possiamo quindi paragonare Britcoin ad una stablecoin che è ancorata alla valuta fiat, in questo caso alla sterlina, ma senza la possibilità di speculare e guadagnare interessi attraverso lo staking di criptovalute.
Sarà quindi vietato speculare con Britcoin, motivo per cui potrebbe essere prevista inizialmente una detenzione massima non superiore a 20mila criptosterline a persona.
La sterlina digitale potrà essere spendibile anche attraverso gli smartphone, come avviene già per le carte di debito caricate digitalmente sul dispositivo.
L’acquirente potrebbe pagare con smartphone confermando l’identità attraverso il riconoscimento facciale, l’impronta digitale o l’inserimento del codice segreto, soluzioni integrate già dalla maggior parte dei dispositivi di ultima generazione.
Date le difficoltà, è improbabile che il Governo britannico e la Banca di Inghilterra puntino nell’immediato alla sostituzione del contante con la sterlina digitale, ma è più plausibile una convivenza di Britcoin e cash almeno per i primi anni dall’emissione.
Certamente il Governo britannico e la Banca di Inghilterra, così come il Governo degli Stati Uniti, stanno approfittando del crollo delle criptovalute e delle conseguenze che questo ha generato sulle tasche di alcuni investitori per tentare di infliggere un duro colpo alle monete virtuali.
Non resterà che attendere i prossimi sviluppi e verificare come i crypto trader risponderanno sugli investimenti in criptovalute attraverso le piattaforme exchange.