Nell’articolo 23 della bozza di manovra del Governo era stata avallata la proposta di introdurre il pignoramento telematico dei conti correnti dei contribuenti in debito con l’Erario, ma la premier Meloni ha bloccato l’ipotesi.
Lo strumento che avrebbe consentito al Fisco di ottimizzare il processo di recupero crediti accedendo ai conti per verificare la disponibilità economica ed eseguire il pignoramento è stato quindi bocciato sul nascere.
Il Presidente del Consiglio Meloni non intende quindi avallare l’ipotesi del pignoramento telematico, con il quale l’agente della riscossione può sapere in ogni momento la disponibilità sul conto corrente di un contribuente in debito con lo Stato.
La Meloni boccia la proposta di pignoramento telematico dei conti correnti
L’esecutivo sembrava pronto a dire addio alle cosiddette ganasce al conto, il vecchio strumento che bloccava il conto corrente del debitore finché non veniva saldato il debito.
Alcune indiscrezioni evidenziavano la possibilità di consentire all’agente della riscossione di accedere direttamente ai conti correnti dei contribuenti debitori.
Il Fisco avrebbe quindi avuto la facoltà di entrare nei conti attraverso un collegamento telematico diretto all’archivio dei rapporti finanziari, verificare la liquidità presente e procedere alla confisca fiscale.
Ma la Premier Giorgia Meloni, in accordo con Fratelli d’Italia e Lega, è intervenuta nella tarda serata di ieri per smentire la bozza sul pignoramento telematico dei conti correnti.

Il Presidente del Consiglio è intervenuta pubblicamente via social, postando su Facebook un chiarimento su quanto accaduto nella Legge di Bilancio: «Avviso ai naviganti: nella legge di bilancio non c’è la misura che consentirebbe all’Agenzia delle Entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate. Consiglio di non inseguire i sentito dire o documenti non ufficiali».