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Come e dove comprare ETF: consigli pratici e migliori piattaforme di trading

Con un valore degli investimenti cresciuto del 3.000% negli ultimi 20 anni, gli ETF possono essere un’alternativa al trading azionario e obbligazionario.

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Comprare ETF

Gli ETF o Exchange Traded Fund sono un sistema per investire a basso costo e con rischi limitati, accessibile anche se sei un trader alle prime esperienze. Infatti, combinano alcune caratteristiche dei fondi comuni e quelle delle azioni: hai dei rendimenti interessanti, ma al contempo li puoi negoziare in borsa, acquistandoli e vendendoli.  

Il mercato degli ETF è cresciuto dal 2003 di oltre il 3.000%, passando da 204 milioni di dollari a 9,6 trilioni di dollari (dati Statista.com). Anche se il 50% degli ETF è scambiato sui mercati USA, ci sono circa 4,5 trilioni di dollari negoziati ogni giorno sulle principali borse europee e sui mercati asiatici, con centinaia di fondi su cui scegliere e opportunità per investire.

Quindi, comprare ETF è oggi una possibile e valida alternativa al trading su azioni, sulle crypto o alle obbligazioni. Ecco cosa sapere con i consigli pratici e le migliori piattaforme di trading su cui negoziarli.

Perché comprare ETF oggi?

Perché comprare ETF

Negli ultimi anni gli ETF hanno attirato l’attenzione degli investitori istituzionali e di un crescente numero di trader retail, grazie ad alcune delle loro caratteristiche:

  • sono simili ai fondi comuni di investimento, ma sono negoziati in borsa come le azioni;
  • l’investimento è a basso rischio, grazie alla presenza di un paniere di titoli diversificato;
  • hanno commissioni ridotte perché sono gestiti in modo passivo, in quanto replicano l’andamento di un benchmark sottostante;
  • puoi investire su un vasto paniere di titoli, ma con capitali limitati;
  • l’investimento in ETF è aumentato anche grazie a un numero crescente di piattaforme di trading attraverso cui puoi acquistare e venderli.

Ciò li ha resi strumenti utili sia se vuoi operare nel breve e medio termine, sia se hai un obbiettivo a più lunga distanza, ad esempio se vuoi incrementare il tuo fondo pensione, o avere dei soldi da parte quando smetterai di lavorare. Entriamo nel pratico.

Come comprare un ETF?

Comprare un ETF vuol dire acquisire un certo numero di posizioni nel fondo, un sistema simile al trading sulle azioni. Tuttavia, questa è l’operazione che conclude una serie di step e valutazioni.

Infatti, prima di procedere è necessario seguire alcune regole pratiche utili sia se sei alle prime esperienze, sia se hai una conoscenza del mercato, ma non hai mai operato sugli ETF. Ecco cosa devi considerare:

  • valutare il budget;
  • comprendere lo strumento e i rischi degli ETF;
  • scegliere su quali tipologie di ETF investire;
  • valutare la strategia da utilizzare;
  • registrati a una piattaforma di trading per ETF.

Se ti domandi quale possa essere il budget da utilizzare, dovrai considerare che tra i vantaggi, di questi strumenti vi è la possibilità di investire anche con una somma minima, dato che alcuni degli ETF hanno prezzi unitari bassi.

Inoltre, il passo successivo è quello di valutare se gli ETF possono essere adatti ai tuoi obiettivi finanziari e alla tua liquidità. In questa prospettiva è indispensabile comprendere cos’è un exchange traded fund, come funziona e gli eventuali rischi.

Cos’è un exchange traded fund e quali solo i rischi

ETF

La definizione di ETF è quella di fondo di investimento negoziato in borsa, che replica l’andamento di un benchmark (paniere di titoli) sottostante.

Quindi comprando un ETF, acquisterai, con un unico strumento, un certo numero di azioni, obbligazioni o altri asset che andranno a comporre il paniere di titoli.

Ogni ETF ha un preciso obiettivo. Ad esempio, se compri un ETF sulla borsa italiana, al suo interno troverai solo azioni di società presenti a Piazza Affari. Invece, se acquisti un ETF sullo S&P 500 otterrai un certo numero di azioni sulle 500 aziende americane presenti all’interno di questo indice della Borsa di New York.

La particolarità che rende attraente gli ETF agli investitori è la negoziabilità: puoi comprare e venderlo in ogni momento durante le ore di mercato. Ciò ti permette di acquisire liquidità in caso di necessità. Inoltre, vi sono altri aspetti del suo funzionamento da valutare:

  • costi e tassazione;
  • presenza di dividendi e rendimenti alti;
  • rischi.

Costi degli ETF e tassazione

Come altri strumenti finanziari gli ETF prevedono dei costi. Conoscerli è essenziale se vuoi valutare la convenienza e il possibile capital gain ottenuto dall’investimento. Ecco quali sono i principali:

  • costi di gestione;
  • costi di operatività;
  • tassazione.

Il costo di gestione è una percentuale applicata dalla società emittente degli ETF, ogni anno, sul controvalore dell’investimento. Da valutare, dato che minore è il suo valore e maggiore sarà il tuo rendimento.

Invece, il costo di operatività è la commissione applicata dall’intermediario di trading attraverso cui acquisti e vendi l’ETF. Questa varia in base alle singole offerte delle piattaforme. Infine, devi considerare la tassazione sui guadagni ottenuti dalla vendita o da eventuali dividendi. L’importo varia in base alla tipologia di fondo negoziato:

  • ETF UCITS: definiti anche armonizzati, sono quelli scambiati sui mercati europei e che rispecchiano specifiche caratteristiche. Prevedono un’imposta sostitutiva del 26%, che scende al 12,5% per quelli contenenti Titoli di Stato italiani;
  • ETF non armonizzati: sono fondi negoziati sugli altri mercati. Il capital gain rientra nella tassazione ordinaria in base agli scaglioni IRPEF con un’aliquota variabile dal 23% al 43%.

Presenza di dividendi e redimenti alti

Gli ETF hanno un rendimento medio di crescita, quasi sempre, superiore rispetto ad un investimento sul singolo asset. Ciò è dovuto al fatto che il loro andamento è collegato alla media delle singole performance dei titoli al loro interno.

Inoltre, alcuni ETF,  prevedono dei dividendi, ad esempio se nel benchmark sono presenti azioni con una politica di distribuzione degli utili. Questi potranno essere distribuiti, su base semestrale o annuale, oppure essere automaticamente reinvestimenti, aumentando la tua esposizione all’interno del fondo (ETF ad accumulo).

Comprare ETF: rischi

Gli exchange traded fund vengono definiti strumenti finanziari a basso rischio. Ciò è dovuto alla loro composizione, e alla presenza di una gestione passiva. Tuttavia, è sempre presente un’alea. Ad esempio, rispetto ai BTP che prevedono una garanzia sul capitale, negli ETF non è presente.

Ciò comporta che, in caso di default della società o del fondo, non ti verrà garantita la restituzione del capitale investito. Inoltre, in quanto fondo negoziato, il suo valore è soggetto ai mercati, con possibili variazioni del prezzo, in positivo e in negativo.

Questo ci porta al paragrafo successivo sui consigli per scegliere quale ETF comprare.

Quali ETF scegliere?

Quale ETF scegliere

Oggi ci sono circa 9,6 trilioni di dollari di capitali investiti in centinaia di ETF. Ciò rende a volte complicato scegliere quale comprare.  

In questo contesto il primo consiglio è quello di valutare un ETF in base alla società emittente o providers, ovvero l’impresa che ha creato il fondo, lo ha quotato sui mercati e lo gestisce.  

Come riportato dal sito Stock Analysis, le società emittenti di ETF sono più di 250. Tra le prime 10 per market cap di asset puoi valutare:

  • BlackRock: 2,585 trilioni di dollari;
  • Vanguard: 2,350 trilioni di dollari;
  • State Street: 1,205 trilioni di dollari;
  • Invesco: 459,20  miliardi di dollari;
  • Charles Schwab: 318,45 miliardi di dollari;
  • First Trust: 152,53 miliardi di dollari;
  • JP Morgan: 130,29 miliardi di dollari;
  • Wisdomtree: 72,41 miliardi di dollari;
  • Proshares: 67,54 miliardi di dollari;
  • VanEck: 66,38 miliardi di dollari.

Caratteristiche del fondo

Altro parametro per investire in ETF è quello di valutare alcune delle caratteristiche proprie del fondo:

  • capitalizzazione: è il market cap dell’ETF. Più è elevato e minore sono i rischi di un default;
  • costo dell’ETF: compenso richiesto dalla società emittente;
  • gestione degli ETF: può essere passiva, nel caso in cui si andrà solo a replicare l’andamento di un asset sottostante, o attiva, se la società di gestione ricercherà una performance maggiore rispetto all’indice di riferimento;
  • replica: si distingue tra replica fisica, quando si ha il possesso reale di tutto il paniere di titoli o di un certo numero (replica a campionamento), oppure replica sintetica, in cui si riproduce l’andamento degli asset utilizzando strumenti derivati;
  • tipologia:  ETF Spot con replica fisica, o ETF futures, in cui non si ha il possesso degli asset, ma si riproduce il loro andamento attraverso uno strumento derivato.
  • composizione del benchmark: quali sono gli asset inseriti negli ETF.

In particolare, la composizione del benchmark influenza sia l’indice di rischio di un fondo indicizzato sia il suo rendimento. Entriamo nel dettaglio.

Composizione degli ETF

Il benchmark di un ETF corrisponde al paniere di titoli che compongono il fondo. Al suo interno possono essere contenuti, azioni, obbligazioni, criptovalute, indici e materie prime. Ecco alcune delle tipologie di ETF più interessanti in base al paniere di titoli:

  • ETF Obbligazionari: composti da bond e Titoli di Stato come i BTP e i Treasury bond americani;
  • ETF obbligazionari corporate: sono simili ai precedenti ma al loro interno troverai titoli di debito di società private;
  • Exchange Traded Funds sugli indici: replicano l’andamento di un indice come il FTSE MIB, il NASDAQ o l’S&P 500;
  • ETF azionari globali: contengono al loro interno un paniere diversificato di azioni di tutto il mondo;
  • ETF terre rare: troverai titoli di imprese collegate all’estrazione, raffinazione e commercializzazione di particolari materie prime, definite terre rare.

Puoi effettuare una selezione anche su base territoriale, se vuoi investire sulle economie di particolari Paesi, come i migliori ETF sulla Cina o sull’India.

Infine, puoi valutare anche un particolare settore, come le criptovalute, attraverso gli ETF Bitcoin spot e future, presenti in Europa e da gennaio anche sui mercati Usa, grazie all’approvazione della SEC, oppure investendo sulle azioni di società legate alle ultime tecnologie come gli ETF AI.

Come comprare ETF: strategie

Come comprare ETF

Oggi puoi comprare ETF, utilizzando diverse strategie di trading. Vediamo le soluzioni più interessanti e sicure:

  • acquisto reale;
  • PAC ETF;
  • trading CFD;
  • trading automatico.

L’acquisto reale dell’ETF prevede il versamento del controvalore equivalente al numero di posizioni che vuoi ottenere nel fondo. Può essere utile per un investimento nel breve e medio termine: realizzerai un possibile guadagno nel momento in cui il prezzo del fondo aumenta.

Tuttavia, gli ETF sono utili anche come investimento a lungo termine, ad esempio, se vuoi creare un PAC (piano di accumulo del capitale). In questo caso il denaro versato, secondo il piano di accumulo, sarà utilizzato per acquisire posizioni su uno o più ETF in base al tuo obiettivo e all’indice di rischio.

Inoltre, grazie al fatto che un ETF è negoziabile come le azioni, puoi scegliere di fare trading con i CFD, aprendo una posizione di acquisto oppure di vendita. Infine, puoi valutare di investire utilizzando il trading automatico con diverse opportunità. Tra quelle più interessanti e utilizzate vi sono:

  • Robo advisor: sarai assistito da una AI per scegliere l’investimento più adatto al tuo profilo di trader;
  • Copy trading: alcune piattaforme prevedono la possibilità di copiare letteralmente l’operatività di un altro trader.

Dove si comprano gli ETF

Dove comprare un ETF

Per avere una visione a 360° su come comprare gli ETF, devi considerare anche dove questa operazione è possibile. Grazie alla loro diffusione, oggi hai diverse opportunità per acquistare gli exchange traded fund in modo sicuro e conveniente:

  • comprare ETF in banca;
  • utilizzare un broker.

Nel primo caso puoi utilizzare una piattaforma bancaria che preveda anche l’acquisto diretto di strumenti finanziari, attraverso l’accesso ad interfacce di trading professionali. Puoi così combinare le funzionalità di un conto corrente per gestire i tuoi risparmi, con gli strumenti per investire sui mercati.

L’altra opportunità è quella di scegliere uno dei migliori broker per l’acquisto di ETF. Sono quelli che prevedono costi di operatività concorrenziali, diverse tipologie di interfacce per investire, oltre a un’elevata sicurezza per il tuo denaro.

Infatti, sono piattaforme autorizzate dagli enti di controllo finanziario del Paese in cui hanno sede ed inseriti nel Registro Consob. Ciò ti garantisce massima tutela da eventuali truffe e trasparenza nei costi.

Le piattaforme bancarie e quelle di trading per investire sugli ETF sono in continuo aumento, ognuna con caratteristiche peculiari, alcune più adatte se sei alle prime esperienze, altre se ricerchi strumenti professionali.

Confronta i migliori broker di ETF del 2024.

Come e dove comprare ETF: domande frequenti

Come acquistare ETF da soli?

Per acquistare ETF in autonomia devi comprendere le caratteristiche degli exchange traded funds, valutare la tipologia e scegliere dove investire. Scopri i consigli pratici nella nostra guida.

Su quale mercato comprare gli ETF?

Gli ETF sono scambiati sui principali mercati, in particolare in quelli Usa ed Europei. Per investire devi registrati a una piattaforma di trading bancaria o uno dei broker autorizzati.

Quanti soldi ci vogliono per investire in un ETF?

Tra i vantaggi di investire in ETF vi è quello di poterlo fare con capitali minimi. Scopri, nella nostra guida, come stabilire il budget e quali sono le loro caratteristiche.

Autore senior per FinanzaDigitale

Laurea in Economia Aziendale, conoscitore di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.

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