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Come non pagare l’imposta di bollo: è possibile?

Si avvicinano le scadenze per il pagamento dell’imposta di bollo, un'imposta dovuta per chi detiene un conto corrente o altre forme di risparmio. È possibile non pagarla? Scopriamo quali sono le soluzioni.

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Come non pagare l'imposta di bollo

Esistono dei metodi per non pagare l’imposta di bollo? È un quesito che forse ti sarai posto ogni anno, trovando sul tuo conto corrente questa voce. Un’imposta che può erodere pian piano il tuo conto corrente o limitare i guadagni dei tuoi rendimenti, se non gestita nel modo corretto.

Infatti, con la giusta attenzione, in un momento storico come quello di incertezza economica odierno, può essere una soluzione utile per risparmiare e affrontare il rincaro del costo della vita. Come fare? Scoprilo leggendo i nostri consigli.

Come non pagare l’imposta di bollo

Imposta di bollo

Avrai trovato spesso il termine imposta di bollo andando a visionare i costi di un conto corrente, oppure leggendo di offerte delle migliori banche che ti propongono l’azzeramento di questa spesa. Cos’è esattamente?

È una tassa che viene applicata su:

  • libretti postali;
  • conti deposito;
  • buoni fruttiferi;
  • conti correnti;
  • deposito titoli.

Prevede un importo che varia in base alla tipologia di prodotto finanziario che hai sottoscritto. Ad esempio, nei conti correnti personali l’imposta di bollo è pari a 34,20€, mentre è di 100€ per i conti correnti aziendali. L’importo ti verrà addebitato sul tuo estratto conto con scadenza trimestrale, oppure annuale.

Nel primo caso, il pagamento avverrà a marzo, giugno, settembre e gennaio, scorporandola. Nel secondo questa voce verrà addebitata il 31 dicembre. Vi sono, però, delle casistiche per non pagare questa tassa. Vediamole di seguito.

Come non pagare l’imposta di bollo sul libretto postale

Libretto smart 1

Hai depositato i soldi su un libretto postale, lo strumento per il risparmio per investire in modo sicuro e guadagnare un interesse variabile dallo 0,41% al 0,55%?

Controllando il tuo estratto conto ti sei trovato addebitato l’importo di 34,20€ come imposta di bollo. È possibile evitare di pagarla? La risposta è affermativa. Infatti, come riportato dal Decreto Salva Italia del 2011, conosciuto anche come Decreto Monti, avrai a disposizione una franchigia pari a 5.000€ su questo prodotto finanziario. Ciò significa che, se la tua giacenza media sul libretto è inferiore a questo valore, sarai esentato dal versamento del relativo tributo.

Leggi la nostra guida su come calcolare la giacenza media.

Come non pagare l’imposta di bollo sui conti correnti

Conti online in Italia

L’imposta di bollo applicata ai conti correnti personali è di 34,20€, mentre quella prevista per le aziende è di 100€. L’importo verrà applicato anche se ha aperto un conto corrente cointestato.

Come fare ad evitare di pagare questo tassa? Per tutte le banche, vale la regola della franchigia dei 5.000€.  Però sono presenti anche altre soluzioni:

  1. gestione contabile;
  2. disporre di un ISEE al di sotto dei 7.500€;
  3. scegliere una banca senza imposta di bollo.

1. Gestione contabile del conto corrente

Quanti soldi tenere in banca? È il quesito a cui rispondere per non pagare l’imposta di bollo. Infatti, il calcolo della giacenza media viene fatto in linea di massima da ogni banca a trimestre, con un prelievo pari a 8,55€.

Per non pagare l’imposta di bollo sul trimestre di riferimento, dovrai avere una giacenza inferiore ai 5.000€. Diversa è la situazione per le banche che prevedono il versamento a fine anno, il 31 dicembre. In questo caso, dovrai mantenere la giacenza media al di sotto di quel valore per tutti e 12 i mesi.

2. ISEE entro i 7.500€

Altra opportunità per risparmiare sull’imposta di bollo sui conti correnti è quella prevista dal Decreto Salva Italia, che ti permette di essere esentato se disponi di un ISEE che rientra nei 7.500€.

Questo acronimo identifica l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, calcolato prendendo come parametro lo stato patrimoniale, immobiliare e dei beni mobili, tra i quali proprio il denaro sui conti correnti di un gruppo familiare.

In questo modo si è voluto avvantaggiare le persone che hanno un reddito basso. Rimanendo in questo ambito, sarai esentato anche dal pagamento dell’imposta di bollo se hai un conto pari a 0€ o in casi eccezionali in rosso.

3. Conto corrente senza imposta di bollo

conti senza imposta 2

In base alla legge, su tutti i conti correnti con IBAN Italiano si applica un’imposta di bollo, se la giacenza media è superiore ai 5.000€. Oggi, con la nascita delle banche online, si sono ridotti i costi di gestione di un conto e sempre più istituti di credito si fanno carico del versamento annuale dell’imposta di bollo. In alcuni casi si prevede un’offerta collegata a particolari requisiti del correntista, come in Banca Sella, la quale prevede un’agevolazione se apri un conto giovani.

In altri, l’offerta è a tempo, al fine di invogliare i clienti a sottoscrivere un nuovo conto corrente, come per la banca smart N26. Sono presenti anche degli istituti di credito che si fanno carico a tempo indeterminato dell’imposta di bollo.

In questo caso, potrai scegliere Tinaba di Banca Profilo, considerata tra le 10 banche più convenienti: è previsto un canone gratuito, oltre al pagamento dell’imposta a carico della banca.

Conto corrente all’estero e imposta di bollo

Un discorso a parte riguarda quei conti correnti con un IBAN estero, come Revolut che prevede un IBAN lituano o del Regno Unito ed N26 con uno tedesco. In questo caso varrà sempre la regola della giacenza media dei 5.000€.

Nel caso in cui si superi questo valore, sarà necessario inserire l’importo detenuto sul conto nel quadro RW della dichiarazione dei redditi e versare l’imposta di bollo di 34,20€, utilizzando l’F24 online.

Infine, se la liquidità presente sul conto supera i 15.000€ anche solo per un giorno, avrai l’obbligo di effettuare la relativa dichiarazione all’Agenzia delle Entrate, utilizzando l’apposita sezione nel quadro RW.

Come risparmiare sull’imposta di bollo sui conti deposito

Conto deposito

In questi mesi l’inflazione è salita in modo esponenziale con un aumento del caro vita, spingendo a ricercare soluzioni per proteggere i risparmi. Un’idea può essere quella di utilizzare un conto deposito, strumento finanziario che ti permette di avere un rendimento costante sul denaro vincolato, ma con la possibilità di utilizzarlo in caso in cui necessiti di liquidità.

Un esempio è l’offerta di banca Illimity, la quale ti permette di disporre di un unico conto con integrato un sistema di deposito:

  • libero;
  • vincolato.

Nel primo caso potrai prelevare la somma di denaro depositata in ogni momento. Nel secondo, dovrai attendere la scadenza dei termini del deposito – salvo il pagamento di penali.

Su tutti i conti deposito in Italia si applica un’imposta di bollo. Questo valore però non è fisso, ma viene calcolato sulla giacenza media presente sul tuo estratto conto, con una percentuale pari allo 0,20%. Per esempio, se hai deciso di investire 50.000€, dovrai calcolare un’imposta di bollo pari a 100€ all’anno.

Sarai esentato dal pagamento di questa tassa solo se la giacenza media è al di sotto dei 5.000€ annui. Nei conti deposito, le soluzioni per non pagare l’imposta per somme superiori sono molto limitate, soprattutto per i conti vincolati con scadenza superiore ai 12 mesi.

Invece, per quelli che ti offrono libertà di prelevare i soldi, avrai la possibilità di trasferirli sul conto corrente prima del calcolo della giacenza media. Questa soluzione è da valutare con l’aiuto di un consulente al fine di non trovarti con la perdita di eventuali interessi.

Come non pagare l’imposta di bollo sui buoni fruttiferi postali

Buoni fruttiferi

Nel caso dei buoni fruttiferi postali, avrai maggiori opportunità di risparmiare. Infatti, è tra gli investimenti in Posta che ti offrono sicurezza e un rendimento interessante.

Oggi avrai a disposizione due tipologie di buoni fruttiferi:

  1. ordinari: 2,50% di rendimento in 20 anni sul capitale;
  2. a 3 anni: rendimento dello 0,70%.

Leggi la nostra guida su come investire in Posta.

In questo caso, per non pagare l’imposta di bollo dovrai prendere in considerazione l’importo che hai investito. Se la somma è al di sotto dei 5.000€, allora sarai esentato dal versamento dell’imposta.

Invece, se i tuoi investimenti superano questa somma, si applicherà il prelievo da parte dell’erario. In questo caso, non avrai un importo fisso, ma il calcolo sarà fatto sul valore sottoscritto, prelevando il 2 per mille. Ad esempio, se hai investito 10.000€  in buoni fruttiferi, l’imposta di bollo sarà pari a 20€.

Come non pagare l’imposta di bollo sul deposito titoli

deposito titoli

L’imposta di bollo è prevista anche sul deposito titoli. Se disponi di un portafoglio diversificato su uno dei migliori broker online, si applicherà una tassa pari allo 0,20% del valore totale degli strumenti.

Quindi, immagina di aver investito 40.000€, acquistando le migliori azioni del 2022, dovrai pagare un’imposta di bollo pari a 80€. Come fare a non pagarla?

Anche in questo caso vale la regola dei 5.000€. Sarai esentato solo se il tuo portafoglio titoli rientra in questa cifra. Inoltre, devi considerare che il calcolo della giacenza viene effettuato sommando i diversi titoli di cui disponi. Di conseguenza, anche se apri più account sulle migliori piattaforme di trading online, verrà considerato il totale degli asset presenti.

Come non pagare l’imposta di bollo: domande frequenti

Chi è esente dal pagare l’imposta di bollo?

Potrai non pagare l’imposta di bollo se la somma presente sul tuo conto corrente, investita su un conto deposito o in altri strumenti finanziari, rientra nell’importo dei 5.000€ o hai di un ISEE inferiore ai 7.500€.

Quali sono le banche che non fanno pagare l’imposta di bollo?

Oggi sono presenti diverse banche online che si fanno carico dell’imposta di bollo. Per verificare quali ti offrano questa opportunità, ti basterà leggere la nostra guida.

Quanto si deve pagare come imposta di bollo?

L’imposta di bollo è di 34,20€ per i conti correnti personali e di 100€ per quelli aziendali. Nel caso dei buoni fruttiferi si applica una percentuale del 2 per mille, mentre sui conti deposito e nel deposito titoli questa è pari allo 0,20%.

Trader, opinionista ed esperto di mercati azionari e criptovalute. Uno dei primi investitori in Italia a credere in Bitcoin e diventarne un profondo conoscitore. Collabora con FinanzaDigitale dal 2014.

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